Qual è la differenza tra pellet e cippato?

Qual è la differenza tra pellet e cippato?

Le biomasse legnose stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nel panorama delle energie rinnovabili. Tra le alternative più utilizzate spiccano il pellet e il cippato, due combustibili naturali che derivano dal legno e che alimentano una vasta gamma di impianti di riscaldamento. Ma quali sono le reali differenze tra queste due soluzioni?


Comprendere le caratteristiche tecniche e le applicazioni di pellet e cippato è fondamentale per scegliere l’impianto di riscaldamento più efficiente e sostenibile, sia per l’ambito domestico che per quello industriale o agricolo. Ognuna di queste biomasse, infatti, presenta vantaggi specifici, legati a fattori come la produzione, il potere calorifico, i costi e la logistica di stoccaggio.


Ti guideremo attraverso un confronto approfondito tra pellet e cippato, per aiutarti a individuare la soluzione più adatta alle tue esigenze di riscaldamento e sostenibilità.

Cos’è il pellet: origine e caratteristiche

Il pellet è un combustibile legnoso naturale, ottenuto dalla compressione meccanica di segatura e trucioli derivanti da scarti di lavorazione del legno tramite le pellettatrici. Questo processo avviene senza l'aggiunta di collanti o additivi chimici: la lignina presente nel legno funge da legante naturale, garantendo una struttura solida e compatta.


I pellet si presentano sotto forma di piccoli cilindri di 6-8 mm di diametro e circa 2-4 cm di lunghezza, uniformi e facili da maneggiare. Questo formato standardizzato consente un’alimentazione automatica e regolare degli impianti di riscaldamento, rendendoli ideali per l’uso in caldaie e stufe domestiche.


Tra i principali vantaggi del pellet troviamo l’elevata densità energetica, con un potere calorifico che può raggiungere anche i 4,7-5,0 kWh/kg, e un contenuto di umidità molto basso (inferiore al 10%), che garantisce una combustione più pulita ed efficiente. Inoltre, la produzione di pellet consente di valorizzare gli scarti dell’industria del legno, contribuendo così all’economia circolare.


Dal punto di vista normativo, esistono certificazioni importanti come ENplus e DINplus, che garantiscono la qualità del prodotto, l’origine del legno e il rispetto degli standard ambientali.

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Cos’è il cippato: tipologie e impieghi

Il cippato è un combustibile legnoso sfuso ottenuto dalla sminuzzatura di tronchi, rami, ramaglie e residui forestali, tramite macchinari detti cippatrici. A differenza del pellet, il cippato non subisce alcun processo di compressione o lavorazione industriale: si tratta quindi di un prodotto più “grezzo” ma anche più naturale, spesso proveniente da filiera corta.


Le dimensioni del cippato variano generalmente tra 1 e 6 cm, ma esistono diverse classificazioni in base alla pezzatura e all’umidità, fattori che influenzano direttamente la qualità e il rendimento energetico del materiale. Ad esempio, il cippato calibrato è più omogeneo e adatto all’uso in caldaie automatiche, mentre il cippato tradizionale può contenere parti più grossolane e umide.


Il contenuto di umidità è uno degli aspetti più critici: può variare dal 20% al 60%, influenzando la combustione e l’efficienza dell’impianto. Per questo motivo, negli impianti più avanzati si utilizza cippato secco o pre-essiccato, in grado di garantire performance simili a quelle del pellet.


Il cippato è una scelta ideale per chi dispone di grandi spazi e risorse forestali proprie, come aziende agricole, enti pubblici o condomìni dotati di impianti centralizzati. Si tratta infatti di un combustibile più economico del pellet, ma che richiede sistemi di stoccaggio più ampi e impianti in grado di gestire alimentazioni automatiche complesse.

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Differenze principali tra pellet e cippato


Pellet e cippato sono entrambi combustibili ecologici a base di legno, ma presentano differenze sostanziali che incidono sulle performance, sulla gestione dell’impianto e sui costi di esercizio. Conoscerle è fondamentale per orientarsi verso la soluzione più adatta alle proprie esigenze.


Produzione e lavorazione


Il pellet è un prodotto industriale, ottenuto dalla compressione della segatura a elevate pressioni, che garantisce uniformità dimensionale e bassa umidità. Il cippato, invece, è prodotto in maniera più semplice e diretta, tramite cippatrici che tagliano legno grezzo in scaglie. Questo lo rende più economico ma anche più variabile in qualità e dimensioni.


Potere calorifico e umidità


Il pellet ha un potere calorifico superiore, pari a circa 4,7-5,0 kWh/kg, grazie a un’umidità contenuta (inferiore al 10%). Il cippato, invece, ha un potere calorifico più basso, attorno a 3,0-4,0 kWh/kg, e un’umidità che può raggiungere anche il 60% se non adeguatamente essiccato. Questa variabilità influisce sulla resa dell’impianto e può richiedere una combustione più controllata.


Stoccaggio e alimentazione


Il pellet è compatto, omogeneo e facile da stoccare anche in piccoli spazi, oltre a consentire un’alimentazione automatica molto precisa. Il cippato, per contro, richiede spazi di stoccaggio più ampi, essendo voluminoso e irregolare, e impianti con sistemi di alimentazione più robusti e flessibili per gestire pezzature e umidità variabili.


Manutenzione e gestione dell’impianto


Gli impianti a pellet richiedono generalmente minore manutenzione, grazie alla combustione più pulita e alla qualità costante del combustibile. Gli impianti a cippato, sebbene più robusti, possono necessitare di controlli più frequenti, soprattutto se il combustibile utilizzato è di bassa qualità o troppo umido.

Qual è la scelta giusta? Dipende dall’impianto


La scelta tra pellet e cippato non è mai assoluta: dipende da diversi fattori, tra cui le dimensioni dell’impianto, la disponibilità del combustibile, gli spazi di stoccaggio e le esigenze energetiche. Analizzare questi aspetti è essenziale per un investimento sostenibile e duraturo.


Quando conviene il pellet


Il pellet rappresenta la soluzione ideale per abitazioni private, piccoli condomìni o strutture con spazi limitati. Grazie alla sua forma compatta, alla bassa umidità e alla facilità di trasporto e stoccaggio, è perfetto per alimentare stufe e caldaie automatiche, anche in ambienti interni. Inoltre, la manutenzione ridotta e la pulizia della combustione lo rendono particolarmente adatto a chi cerca praticità e comfort.


Quando conviene il cippato


Il cippato è invece la scelta più conveniente per chi dispone di grandi spazi, impianti centralizzati o accesso diretto a risorse forestali. È perfetto per aziende agricole, enti pubblici, scuole, ospedali e attività industriali. Pur richiedendo impianti più sofisticati e robusti, offre un risparmio notevole nel lungo periodo, soprattutto se si utilizza cippato prodotto in loco o derivante da potature e scarti.


Le soluzioni Green Technik per ogni esigenza


Green Technik mette a disposizione un’ampia gamma di tecnologie per la lavorazione e l’utilizzo di pellet e cippato, supportando i clienti nella scelta della soluzione più adatta. Per il cippato, l’azienda propone impianti di cippatura efficienti e personalizzabili. Per il pellet, offre impianti realizzati su misura.

Impatto ambientale: quale biomassa è più sostenibile?


Pellet e cippato sono entrambi considerati combustibili ecologici, ma il loro impatto ambientale può variare in base alla filiera produttiva, al tipo di approvvigionamento e all’efficienza degli impianti utilizzati. Per una scelta davvero sostenibile, è importante valutare non solo le emissioni, ma anche il ciclo di vita del combustibile.


La filiera corta come criterio di sostenibilità


Uno degli elementi più determinanti è la provenienza del materiale. Il cippato, se prodotto in loco da potature, scarti agricoli o residui forestali, può vantare una filiera cortissima, che riduce drasticamente le emissioni da trasporto e promuove la valorizzazione delle risorse locali. Questo lo rende una scelta estremamente virtuosa, soprattutto per chi opera in ambito rurale o forestale.

Anche il pellet può essere ecologico, ma il suo impatto ambientale dipende dalla distanza tra il sito di produzione e il punto di utilizzo, nonché dalla qualità della materia prima. Pellet prodotti con legname certificato e da scarti di lavorazione sono senz’altro sostenibili, ma il trasporto su lunghe distanze può ridurne i benefici ambientali.


Emissioni e combustione


Dal punto di vista delle emissioni, entrambi i combustibili possono garantire una combustione pulita, a patto che siano utilizzati in impianti moderni e ben mantenuti. Il pellet, avendo un’umidità più bassa e una composizione più omogenea, tende a produrre meno particolato e residui, rendendolo preferibile per ambienti urbani o domestici. Il cippato, se troppo umido o mal gestito, può invece aumentare la produzione di fumi e residui incombusti.

Segliere un macchinario Green-Technik offre diversi vantaggi

Optare per un macchinario per pellet o per cippato Green-Technik significa investire in una macchina efficiente, versatile e costruita con attenzione alla qualità.

1.

Ampia gamma di modelli: Green-Technik propone oltre 85 modelli di macchinari per la triturazione del legno e la preparazione del compost, tra cui cippatori, biotrituratori e pellettatrici, permettendo di trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

2.

Qualità costruttiva: I cippatori Green-Technik sono progettati per garantire robustezza e affidabilità, assicurando prestazioni elevate e durature nel tempo.

3.

Tecnologia avanzata: Alcuni modelli sono dotati di sistemi di alimentazione con rulli idraulici e dispositivi No-Stress, che ottimizzano il processo di cippatura e migliorano la sicurezza operativa.

4.

Versatilità: La gamma comprende cippatori adatti sia a uso domestico che professionale, con capacità di lavorare rami di vari diametri, offrendo soluzioni per diverse necessità.

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